sabato 15 giugno 2013

Déjà vu, cioè un altro corso di formazione

Un'ospitata dettata dalla solidarietà tra disperati. Altro corso di formazione, altro regalo. Questa volta con le parole di un compagno di sventura.

Racconti mostruosamente proibiti
di Antonello Pace

Claudia tenta la fortuna con un gratta e vinci, Simona racconta storie di fantasia, Raffaela beve da una bottiglia, Fabrizio passa il tempo ad ascoltare la musica, Alberto tenta di rimanere sveglio ed io sconfiggo la noia – o almeno ci provo – raccontando un altro giorno di totale immobilismo fisico e mentale, passato in aula a “non seguire” una lezione di economia. La docente è già salita in cattedra e fra poco ci farà la sua solita domanda: “Avete letto il Sole24ore?”.
Il tasso di agonia ha ormai raggiunto una percentuale di inumana sopportazione, ma finalmente, dopo tanto soffrire, ecco arrivarci il primo e significativo raggio di luce, verde come la speranza: è venerdì mattina e manca poco al traguardo... la fine del corso!
In questa via Crucis imposta non dalla fede ma dalla Borsa Lavoro, le prove da superare sono state davvero innumerevoli, a cominciare dal grado di interesse dimostrato verso argomenti e nozioni privi di ogni senso di appartenenza alla realtà!
Faccio leggere le prime righe ad Alberto, il mio compagno di fuga, e mi dice di continuare. A casa sarebbe tutto più semplice, ma anche meno stimolante: in un minuscolo spazio vitale albergano una ventina di storie personali, meno distanti tra loro di quanto si possa considerare.
La docente ce la mette tutta per catturare al meglio la nostra attenzione, ma a parte gli irriducibili, il tentativo è vano: c'è chi sta sul cellulare, chi fissa il soffitto roteando gli occhi, chi incrocia le braccia fissando il pavimento, chi scambia due parole con il vicino di sedia e chi, come il sottoscritto, osserva e riporta!
Il gruppo è diviso in tre tronconi ben delineati, con vari sottogruppi... come a scuola, seguendo fedelmente una delle più comuni e secolari regole sociali non scritte: i secchioni a monte, gli scalmanati a valle!

Anche osservare e riportare è un duro lavoro così lo scrittore decide saggiamente di andarsi a fumare un'opportuna sigaretta e passa la palla, indegnamente, alla sua compagna di corso.

Ma la pagliola dura il battito di ali di una farfalla e con questa venatura poetica, ritorno al mio posto. Al momento, è in corso un dibattito su onlus e associazioni in generale... decido di distogliere lo sguardo dalla tastiera e ascoltare il dibattito, ma desisto dopo pochi secondi: un lungo sospiro, a cui fa seguito uno sporadico pensiero astratto e mi rimetto a scrivere. Ma il dibattito continua e si è trasformato in un menage a trois... ma non come immaginate e/o sperate.

Il punto ora è chiudere in modo agile questa situazione...e anche questa volta avete sperato invano. Perché a finire sarà questo entusiasmante reportage e non il nostro noioso corso di formazione, che qualcosa di buono l'ha comunque prodotto: farci conoscere!
E con questa riflessione di profonda dolcezza filantropica, mandiamo in onda i titoli di coda... anche perché mancano 10 minuti all'ora di pranzo!

A dopo, se ci arriviamo.

Nella foto: Bernstein e Woodward

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