Un'ospitata dettata dalla solidarietà tra disperati. Altro corso di formazione, altro regalo. Questa volta con le parole di un compagno di sventura.
Racconti mostruosamente proibiti
di Antonello Pace
Claudia tenta la fortuna con un gratta
e vinci, Simona racconta storie di fantasia, Raffaela beve da una
bottiglia, Fabrizio passa il tempo ad ascoltare la musica, Alberto
tenta di rimanere sveglio ed io sconfiggo la noia – o almeno ci
provo – raccontando un altro giorno di totale immobilismo fisico e
mentale, passato in aula a “non seguire” una lezione di economia.
La docente è già salita in cattedra e fra poco ci farà la sua
solita domanda: “Avete letto il Sole24ore?”.
Il tasso di agonia ha ormai raggiunto
una percentuale di inumana sopportazione, ma finalmente, dopo tanto
soffrire, ecco arrivarci il primo e significativo raggio di luce,
verde come la speranza: è venerdì mattina e manca poco al
traguardo... la fine del corso!
In questa via Crucis imposta non dalla
fede ma dalla Borsa Lavoro, le prove da superare sono state davvero
innumerevoli, a cominciare dal grado di interesse dimostrato verso
argomenti e nozioni privi di ogni senso di appartenenza alla realtà!
Faccio leggere le prime righe ad
Alberto, il mio compagno di fuga, e mi dice di continuare. A casa
sarebbe tutto più semplice, ma anche meno stimolante: in un
minuscolo spazio vitale albergano una ventina di storie personali,
meno distanti tra loro di quanto si possa considerare.
La docente ce la mette tutta per
catturare al meglio la nostra attenzione, ma a parte gli
irriducibili, il tentativo è vano: c'è chi sta sul cellulare, chi
fissa il soffitto roteando gli occhi, chi incrocia le braccia
fissando il pavimento, chi scambia due parole con il vicino di sedia
e chi, come il sottoscritto, osserva e riporta!
Il gruppo è diviso in tre tronconi ben
delineati, con vari sottogruppi... come a scuola, seguendo fedelmente
una delle più comuni e secolari regole sociali non scritte: i
secchioni a monte, gli scalmanati a valle!
Anche osservare e riportare è un duro
lavoro così lo scrittore decide saggiamente di andarsi a fumare
un'opportuna sigaretta e passa la palla, indegnamente, alla sua
compagna di corso.
Ma la pagliola dura
il battito di ali di una farfalla e con questa venatura poetica,
ritorno al mio posto. Al momento, è in corso un dibattito su onlus e
associazioni in generale... decido di distogliere lo sguardo dalla
tastiera e ascoltare il dibattito, ma desisto dopo pochi secondi: un
lungo sospiro, a cui fa seguito uno sporadico pensiero astratto e mi
rimetto a scrivere. Ma il dibattito continua e si è trasformato in
un menage a trois...
ma non come immaginate e/o
sperate.
Il punto ora è
chiudere in modo agile questa situazione...e anche questa volta avete
sperato invano. Perché a finire sarà questo entusiasmante reportage
e non il nostro noioso corso di formazione, che qualcosa di buono
l'ha comunque prodotto: farci conoscere!
E con questa
riflessione di profonda dolcezza filantropica, mandiamo in onda i
titoli di coda... anche perché mancano 10 minuti all'ora di pranzo!
A dopo, se ci
arriviamo.
Nella foto: Bernstein e Woodward
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