Bombe
a Roma. Un'esplosione e quattro allarmi di cui uno rivelatosi
fondato, poi disinnescato. Il botto che ho sentito questa mattina era
un tuono? Da ragazza di paese quale sono, vado dritta nell'unico
posto in cui posso trovare delle risposte, l'unico posto in cui
l'attualità tiene banco e il dibattito è sempre aperto: il bar.
Ordino un caffè, tendo l'orecchio e "Ao', ma te com'o vedi un
ritorno de fiamma de Vucinic?". Ecco, sono arrivata tardi: il
bar è troppo avanti. Al bar, twitter je spiccia casa.
Portarsi
il telefono all'orecchio, quindi stare col braccio piegato, quindi
gocciolare dall'incavo del gomito. Dal caldo. Salire sull'autobus,
continuare ingenuamente a telefonare, accorgersi di non poter più
riportare il braccio alla sua posizione originaria. Dal freddo. E
dalla paresi istantanea che t'ha causato l'aria condizionata. Roma te
odio, te e tutti li mortacci tua.
Dopo
tre mesi a Roma le persone iniziano a chiedermi informazioni
stradali. Ora, a scanso di equivoci, scrivo qui le mie uniche
conoscenze (utili?) a riguardo:
-
da Termini ai Parioli non c'è la metro. Non je serve, ai pariolini,
la metro: c'hanno il suv.
-
quindi, per andare da Termini ai Parioli, devi prendere l'autobus: il
360. Mai troppo affollato ma molto creativo negli orari, cioè non
passa mai. Credo per non essere d'intralcio ai suddetti suv.
-
una volta arrivato, se devi stare tutto il giorno ai Parioli, devi
risolvere il problema del cibo. Non ci sono supermercati. Non je
servono, ai pariolini, i supermercati: c'hanno la colf. E il suv.
L'unico bar economicamente abbordabile è quello sotto l'accademia
(di arte drammatica). Purtroppo è pieno zeppo di chiassosi aspiranti
attori, radical chic e hipster di merda. Quindi o diventi
temporaneamente sordo o te porti 'n panino.
-
per andartene dai Parioli e tornare tra i comuni mortali puoi
snobbare (lo snobismo è una malattia, pariolini e aspiranti attori
possono essere molto contagiosi) il 360. Alternativa: ti piazzi su
viale Liegi o su viale Regina Margherita e aspetti il 910, o il 217,
o il 19, o il 3, o il principe azzurro. Te la svolterebbe parecchio
con quel suo cavallo bianco.
-
Termini/Tor Bella Monaca (ao' me dispiace, io vado la), da capolinea
a capolinea. 105 è il tuo uomo: affidabile (c'è sempre), coraggioso
(ti porta via dal centro per condurti nella periferia più
selvaggia), affascinante (ti porta via dal centro per condurti nella
periferia più selvaggia/2). Insomma il 105 è meglio del principe
azzurro. Alternative: metro+507. C'ho provato una volta. Una sera,
stanca della routine, ho tradito il 105. Inizio idilliaco, in metro,
seguito da bruciante disillusione. Il 507 è fuffa.
Ecco,
è tutto. Non è molto ma bisogna tenere conto di due fattori
determinanti:
1-
sto a Roma solo 3 giorni a settimana (più precisamente 2 giorni e
mezzo)
2-
so' de Arcevia (più precisamente de Avacelli)
Pensavo
di arrivare a Termini e trovare l'inferno, visto che Barack è in
città. Invece il 360 passa. Mi accontenterei, giuro. Salgo. Il
conducente risponde, gentile e sorridente, alla mia domanda: "Scusi,
è possibile arrivare fino a via Guido D'Arezzo? Visto che
l'ambasciata è lì vicino, magari ci sono deviazioni?". "Ce
proviamo signori'" e mi risorride. Roma 1 - Raffa 0. Partiamo.
Piove, ma sembra non influire sul traffico. E' proprio una strana
giornata. Proseguiamo senza intoppi, il conducente fischietta e
canticchia. Ok, inizio a insospettirmi. Mi guardo intorno in cerca di
nonsobenecosa e lo noto: l'autista non ha la divisa da autista!
Omiodio non è un vero autista! Comunque arrivo in via Guido D'Arezzo
e scendo. Conducente 1 - Barack 0.
L'autista
del 105 non ama più sua moglie. Non ha un'altra donna, dice.
Semplicemente non la ama più. L'ha ripetuto per tutto il tragitto
Tor Bella Monaca - Termini, direi che è abbastanza convinto. Ah, io
sono in ritardo ma il mio è un problema secondario.