-
Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse (uno dei primi amori)
- Cent'anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez (in rappresentanza
del mio periodo sudamericano)
- I
Miserabili di Victor Hugo (ah, la Révolution!)
- Full of life di
John Fante (unico punto di incontro letterario tra me e mi' marito,
su tutto il resto siamo due rette parallele: non ci si incrocia, per
ora)
- Q di Luther Blissett (tappa importante, da qui sono partite
molte riflessioni e un progetto che continua ancora oggi. Diciamo
che mi ha fatto crescere, sotto vari aspetti)
- Trilogia del
BarLume di Marco Malvaldi (c'è un legame con mia mamma e,
indirettamente, anche con mio babbo)
- Amianto, una storia operaia
di Alberto Prunetti (da non leggere in luoghi pubblici ma
rigorosamente da soli, in casa. La rabbia che ti monta è talmente
tanta che rischi di prendere a pugni qualcuno. O di metterti a
piangere nella sala d'aspetto del dottore, piena di gente. Si, m'è
successo)
- La profezia dell'Armadillo di ZeroCalcare (niente
discussioni: il fumetto NON è letteratura di serie b! Quindi è
nella mia lista)
- Il derby del bambino morto di Valerio Marchi
(ok, non è un romanzo ma da Marchi c'è sempre e ancora da
imparare)
- Una stagione selvaggia di Joe R. Lansdale (in
rappresentanza di tutto Lansdale, che sto leggendo ora. Ecco, se
potessi scegliere, è così che vorrei scrivere)
Nessun commento:
Posta un commento